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𝐏𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐢𝐥 𝐒𝐮𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐅𝐨𝐫𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐢𝐥 𝐋𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 (𝐒𝐅𝐋)

Dal 1 settembre, per gli 𝑜𝑐𝑐𝑢𝑝𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖, è partita la nuova misura SFL che sostituirà definitivamente il Reddito di Cittadinanza.

𝐒𝐢 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐩𝐚𝐠𝐢𝐧𝐚: gli interessati dovranno impegnarsi per cercare un lavoro oppure seguire un’attività di formazione o riqualificazione professionale.

𝐋𝐚 𝐦𝐢𝐬𝐮𝐫𝐚: prevede un percorso di professionalizzazione e di inserimento al lavoro, durante il quale l’interessato riceve un beneficio economico; ovvero un’indennità di partecipazione alle misure di attivazione lavorativa, pari ad un importo mensile di 350. Il beneficio economico è erogato mediante bonifico mensile, da parte dell’INPS, per una durata massima di 12 mesi.

𝐁𝐞𝐧𝐞𝐟𝐢𝐜𝐢𝐚𝐫𝐢: possono accedere al SFL i singoli componenti dei nuclei familiari, di età compresa tra i 18 e 59 anni, con un valore dell’ISEE familiare non superiore a euro 6.000 anni.

𝐏𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐨𝐦𝐚𝐧𝐝𝐚: il SFL viene richiesto dall’interessato, o per il tramite di un patronato, all’INPS con modalità telematiche.
All’accoglimento della domanda, l’INPS informa il richiedente che, ai fini dell’attuazione della misura, ove non abbia già provveduto, deve accedere al sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa “SIISL”  siisl.lavoro.gov.it , al fine di sottoscrivere il patto di attivazione digitale.

𝐏𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐀𝐭𝐭𝐢𝐯𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐃𝐢𝐠𝐢𝐭𝐚𝐥𝐞: il beneficiario deve individuare, ai fini dell’attivazione al lavoro e della successiva sottoscrizione del patto di servizio personalizzato, 𝑎𝑙𝑚𝑒𝑛𝑜 𝑡𝑟𝑒 𝑎𝑔𝑒𝑛𝑧𝑖𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑙 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑜 (APL), o enti autorizzati all’attività di intermediazione.

𝐏𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐏𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐨: A seguito della sottoscrizione del patto di attivazione digitale, il beneficiario è convocato dal servizio per il lavoro competente per la stipula del patto di servizio personalizzato.
Sulla base delle attività proposte e definite nel patto di servizio personalizzato, l’interessato, attraverso il SIISL, può ricevere o individuare autonomamente offerte di lavoro, servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro e di politiche attive ovvero specifici programmi formativi e progetti utili alla collettività.

La piattaforma SIISL, non sarà destinata solo a coloro che non percepiranno più il Reddito di Cittadinanza, ma anche a quanti si affacciano per la prima volta al mondo del lavoro o desiderano reinserirsi.

 

 

 

 

Riccardo Trimarco
Consulente del Lavoro

Responsabile Sindacale Datoriale UNICA Delegazione zonale NAPOLI 02

“La Cultura della sicurezza in azienda e il ruolo del Consulente del Lavoro”

 

Lunedì 22 Maggio dalle ore 9:30 alle ore 13:30 presso la Sala Multimediale del Complesso Sant’Ambrogio a Milano, si terrà l’evento formativo organizzato dal Consiglio dell’ Ordine dei Consulenti del Lavoro di Milano con ANCL UP Milano in collaborazione con Unica.

I lavori verranno aperti da Potito Di Nunzio, Presidente del Consiglio Provinciale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Milano, a cui seguiranno i saluti istituzionali di Alessandro Graziano Consulente del Lavoro e Presidente ANCL UP Milano.

I ruoli e gli obblighi delle figure della sicurezza secondo il D.Lgs. 81/08 e i riflessi dalla L. 215/2021 sull’organizzazione aziendale” il titolo dell’approfondimento dell’Ing. Paolo Schiavone, Responsabile Processo pianificazione e controllo dell’Ispettorato interregionale del Lavoro Nord Ovest, seguirà l’intervento di Alessandro D’Amico vicepresidente di Unica, Presidente di Unica Formazione e Consulente del Lavoro, che evidenzierà l’importanza della cultura della prevenzione. 

Alle 11:45 Barbara Garbelli, Consulente del Lavoro e Presidente ANCL UP Pavia, analizzerà le diverse fattispecie per cui è prevista la sospensione dell’attività imprenditoriale come previsto dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215, “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili” con un focus sulle micro imprese e sul ruolo del Consulente del Lavoro.

Chiuderà i lavori Potito Di Nunzio Presidente del Consiglio Provinciale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Milano con “L’impresa verso la sostenibilità E.S.G.”

 

 

 

 

 

 

 

 

Le novità introdotte dal “Decreto Lavoro”

Vediamo le principali novità contenute nel pacchetto lavoro approvato dal consiglio dei ministri del 1° maggio.

  •  Assegno di inclusione

    da gennaio arriva l’Assegno di inclusione, di cui potranno beneficiare i nuclei con disabili, minori, over60.
    L’importo è fino a 6mila euro l’anno, 500 al mese, più un contributo affitto (per le locazioni regolari) di 3.360 euro l’anno, 280 al mese. Se il nucleo è costituito da tutte persone almeno 67enni o disabili gravi l’importo mensile è di 630 euro più 150 euro di contributo d’affitto.
    La misura è erogata per 18 mesi. Poi dopo un mese di stop è rinnovata per periodi ulteriori di 12 mesi.
    residenti in Italia da almeno cinque anni, avere un Isee di 9.360 euro e un reddito familiare inferiore a 6mila euro annui moltiplicati per la scala di equivalenza, un valore del patrimonio immobiliare, come definito ai fini Isee, diverso dalla casa di abitazione di valore ai fini Imu non superiore a euro 150mila, non superiore ad euro 30.000, e non si devono possedere navi, imbarcazioni, autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc. L’Assegno di inclusione si richiede on line all’Inps. Per dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere, scatta la reclusione da 2 a 6 anni.

  •  Assegno unico, maggiorazione
  • Semplificazioni e ampia apertura alla contrattazione collettiva

Viene “ridisciplinato” l’accesso dei lavoratori alle informazioni sui loro rapporti di lavoro:
il datore di lavoro ne deve comunicare gli elementi essenziali.
Il Decreto Lavoro offre importanti semplificazioni: per alcune informazioni è sufficiente indicare il riferimento normativo/della contrattazione collettiva; vanno consegnati/messi a disposizione (anche mediante pubblicazione sul sito web) i contratti collettivi ed eventuali regolamenti aziendali.
Le informazioni devono essere comunicate in modo trasparente, chiaro, completo, gratuito conforme agli standard di accessibilità riferiti anche alle persone con disabilità, in formato cartaceo oppure elettronico, conservate e rese accessibili, su richiesta dei lavoratori, in
qualsiasi momento. Di seguito l’elenco delle informazioni da fornire:
– l’identità delle parti (nel caso di somministrazione, l’identità delle imprese utilizzatrici, quando e non appena è nota);
– il luogo di lavoro (se non fisso/predominante: il datore di lavoro comunica che il lavoratore è occupato in luoghi diversi o è libero di determinare il proprio luogo di lavoro);
– la sede o il domicilio del datore di lavoro;
– l’inquadramento, il livello e la qualifica attribuiti al lavoratore o, in alternativa, le caratteristiche o la descrizione sommaria del lavoro;
– la data di inizio del rapporto di lavoro;
– la tipologia del rapporto di lavoro (in caso di rapporti a termine, la durata prevista dello stesso);
– la durata del periodo di prova, laddove previsto;
– il diritto a ricevere la formazione erogata dal datore di lavoro (se prevista);
-la durata delle ferie e la durata degli eventuali congedi retribuiti cui ha diritto il lavoratore ovvero, qualora non definibili al momento dell’assunzione, le modalità di determinazione e fruizione;
– l’importo iniziale della retribuzione o comunque il compenso e i relativi elementi costitutivi, con indicazione del periodo e delle modalità di pagamento;
– la programmazione dell’orario ordinario di lavoro, se imprevedibile il lavoratore va informato;
– le condizioni che riguardano l’eventuale straordinario e la sua retribuzione e le procedure relative ai cambiamenti di turno, qualora sia previsto la durata e la forma del preavviso e la relativa procedura in caso di recesso del datore o del lavoratore;
– il contratto collettivo, anche aziendale, applicato al rapporto di lavoro, con l’indicazione delle parti che lo hanno sottoscritto;
-gli enti e gli istituti che ricevono i contributi previdenziali ed assicurativi dovuti dal
datore di lavoro e qualunque forma di protezione in materia di sicurezza sociale fornita
dal datore di lavoro.

  •  Contratti a termine, allentata la stretta del dl Dignità

    Sui contratti a termine, viene allentata la stretta operata dal cosiddetto decreto Dignità (Dlgs 15 giugno 2015, n. 81), introducendo nuove causali, alle quali occorre far riferimento in caso di proroga o rinnovo dopo i primi 12 mesi di durata. Le ragioni che giustificano il proseguimento dopo i primi 12 mesi del contratto a termine “a causale” sono tre: la prima sono i casi previsti dai contratti collettivi. La formulazione della bozza del Dl va interpretata in senso ampio intendendo sia la contrattazione nazionale, che quella aziendale o territoriale. In assenza della previsione della contrattazione collettiva si apre alla stipula di patti individuali, che sono la seconda “causale”. Cioè, il contratto a tempo determinato può proseguire oltre i 12 mesi per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva individuate dalle parti, entro la scadenza temporale del 31 dicembre 2024. La terza “causale” fa riferimento alla sostituzione di altri lavoratori.

  • Contratto d’espansione

    Il contratto d’espansione è prorogato fino al 31 dicembre 2023, con la possibilità di uscita fino a 5 anni dalla maturazione dei requisiti pensionistici nei processi di reindustrializzazione e riorganizzazione delle imprese. Secondo l’ultima bozza del Dl, per consentire la piena attuazione dei piani di rilancio dei gruppi di imprese con più di mille dipendenti, per i contratti di espansione di gruppo stipulati entro il 31 dicembre 2022 e non ancora conclusi, è possibile, con accordo integrativo in sede ministeriale, rimodulare le cessazioni dei rapporti di lavoro con accesso allo scivolo pensionistico entro un arco temporale di 12 mesi successivi al termine originario del contratto di espansione. Il datore di lavoro riconoscerà per tutto il periodo e fino al raggiungimento della prima decorrenza utile della pensione un’indennità mensile, commisurata al trattamento pensionistico lordo maturato dal lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro, come determinato dall’Inps.

  • Il Fondo nuove competenze

    è incrementato, nel periodo di programmazione 2021-2027 della politica di coesione europea, delle risorse rinvenienti dal Piano nazionale Giovani, donne, lavoro.
    volte a favorire l’aggiornamento della professionalità dei lavoratori a seguito della transizione digitale ed ecologica.
    Con le risorse del Fondo nuove competenze è finanziata parte della retribuzione oraria, oltre ai contributi previdenziali e assistenziali dell’orario di lavoro destinato ai percorsi formativi.

  • Esonero Contributivo.

Ai datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato (incluso l’apprendistato) i beneficiari del nuovo assegno di inclusione è riconosciuto un esonero contributivo del 100%, fino cioè a 8mila euro l’anno, per 12 mesi. L’esonero sale a 24 mesi in caso di trasformazione di un contratto a termine. In caso invece di assunzione con contratto a tempo determinato o stagionale è riconosciuto uno sgravio del 50%, fino a un massimo di 4mila euro l’anno, per 12 mesi e comunque non oltre la durata del rapporto di lavoro. Un altro incentivo è previsto anche per le nuove assunzioni, dal 1° giugno a fine anno, di giovani con meno di 30 anni Neet, ovvero che non lavorano e non sono inseriti in corsi di studi o di formazione, registrati al programma “Iniziativa Occupazione Giovani”, pari al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali per 12 mesi. Questo incentivo è cumulabile con altri incentivi

  •  Pacchetto welfare

    Sale a 3mila euro la soglia di fringe benefit esentasse per i lavoratori dipendenti con figli minori. L’intervento contenuto nel Dl lavoro, finanziato con 142 milioni di euro nel 2023, era stato annunciato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Sono esentasse fino a 3mila euro anche le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale.

  • Strumento di attivazione: un rimborso per chi si forma

    Sempre nell’ambito del superamento del Reddito di cittadinanza, dal 1° settembre debutta lo Strumento di attivazione, quale misura di attivazione al lavoro, mediante la partecipazione a progetti formativi e di accompagnamento al lavoro, o comunque di politica attiva. La misura è utilizzabile dai componenti dei nuclei familiari, di età compresa tra 18 e 59 anni in condizioni di povertà assoluta, con un valore Isee, in corso di validità, non superiore a euro 6.000 annui, che non hanno i requisiti per accedere all’assegno di inclusione.

  •  Scuola-lavoro, arriva il Fondo per indennizzi

    Il governo prova a rilanciare i percorsi di scuola lavoro con una doppia mossa. Da un lato, puntando a una maggiore qualificazione delle ore trascorse dagli studenti on the job e rafforzando anche prevenzione e sicurezza durante l’esperienza di alternanza. Dall’altro, prevedendo un fondo ad hoc per indennizzare l’infortunio mortale durante lo svolgimento delle attività formative.

  •  Taglio al cuneo di 4 punti aggiuntivi

    Si appesantisce il taglio del cuneo fiscale-contributivo con un intervento aggiuntivo di 4 punti, un’una tantum di 6 mesi, operativo per il periodo compreso tra luglio e dicembre, destinato ai lavoratori con retribuzioni lorde fino a 35mila euro, finanziato con circa 4 miliardi.
    l beneficio va ad aggiungersi all’attuale taglio di 3 punti del cuneo per le retribuzioni fino a 25mila euro portando lo “sconto” in totale a 7 punti. Mentre per la fascia di retribuzioni compresa tra 25mila e 35mila euro che già beneficiano di uno “sconto” di 2 punti la sforbiciata totale sale a 6 punti. È questa la novità principale del Dl lavoro, considerando che l’ipotesi originaria del governo era quella di aumentare allineando in modo uniforme a 4 punti, il taglio del cuneo fiscale contributivo per le retribuzioni fino a 35 mila euro, con un’integrazione di 1 punto per le retribuzioni entro 25mila euro e di 2 punti per quelle da 25 mila fino a 35mila euro, fino a dicembre.

Al via le seconda edizione di “Cantiere Lavoro” l’evento organizzato da Enbic

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L’evento Cantiere Lavoro 2023, giunto alla seconda edizione, vuole essere un momento per discutere della Riforma del Terzo Settore e di tutte le conseguenze che questo porterà nel mondo delle no profit e delle imprese sociali e di tutte le implicazioni di natura fiscale, con uno sguardo alla riforma nel mondo del lavoro e del welfare per lo sviluppo
dei territori. interverranno a riguardo On. Alessandra Locatelli, Ministro per la disabilità, e  l’ On. Maria Teresa Bellucci, viceministro del lavoro e delle politiche sociali. l’On Cesare Damiano, già ministro del Lavoro e On. Chiara Colosimo componente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati.

Nell’Occasione verrà presentato il rinnovo del CCNL per il Terzo Settore e per gli enti senza scopo di lucro e sport.

Nella mattinata del 20 aprile, con Fulvio De Gregorio Presidente ENBIC e  la dott.ssa Lucia Albano Sottosegretario economia e finanze si parlerà della Riforma Fiscale. Prenderanno parte al tavolo delle  proposte il Segretario Generale Confederale di Cisal Francesco Cavallaro, il presidente di Federazione UNICA Stefano Diquattro, presidente di Federagenti Luca Gaburro e il presidente ANPIT Federico Iadicicco.

Programma e orari 

 

Giornata mondiale per la Sicurezza sul Lavoro

Lavoratori, datori di lavoro, governi e enti di tutto il mondo attivi nel settore della salute e della sicurezza, in collaborazione con l’Organizzazione internazionale del Lavoro (ILO), celebrano il 28 aprile la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro ponendo l’accento sulla necessità di creare una nuova « cultura della sicurezza » al fine di ridurre o prevenire gli incidenti sul lavoro e le malattie professionali.

In occasione di questa importante ricorrenza l’ Ordine dei Consulenti del Lavoro della Provincia di Salerno in collaborazione con Federazione Unica e Unica Formazione, organizzano il convegno di studi volto a sensibilizzare, approfondire e diffondere la Cultura della Sicurezza sui luoghi di lavoro.

La salute e la sicurezza sul lavoro devono rappresentare un macro-obiettivo per qualunque azienda ed è compito del professionista Consulente del Lavoro sostenere e diffondere la cultura della sicurezza sul lavoro e della prevenzione e renderla una best practice condivisa.

All’evento interverranno Carlo Zinno, Presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro della Provincia di Salerno, Alessandro D’Amico, vicepresidente di Federazione Unica e Consulente del Lavoro con “l’importanza della cultura sulla prevenzione“. Seguirà l’intervento tecnico del dott. Giuseppe Cantisano capo dell’Ispettorato Interregionale del Lavoro area sud, su Accesso ispettivo e verbali di accertamento; Sanzioni in materia di lavoro e provvedimenti del personale ispettivo; Attività di difesa del Datore di Lavoro e ricorsi amministrativi. Seguirà poi Barbara Garbelli Consulente del Lavoro con Sospensione dell’attività imprenditoriale: casi di applicazione; Prevenire la sospensione dell’attività: gli adempimenti obbligatori; Cultura della prevenzione: strumenti applicativi e risparmio contributivo; Il ruolo del Consulente del Lavoro, e infine l’evento si concluderà con l’ avvocato giuslavorista Giovanni Ambrosio che parlerà di Sicurezza ed idoneità al lavoro.

L’incontro è gratuito ed è valido ai fini della FORMAZIONE CONTINUA OBBLIGATORIA DEI CONSULENTI DEL LAVORO con attribuzione di 4 crediti formativi. iscriviti qui.

 

Fondo Nuove Competenze 2023

La conversione in legge del decreto Milleproroghe, ha rimandato per le aziende interessate ad accedere a Fondo Nuove Competenze, la scadenza del bando di partecipazione per il prossimo 27 marzo.

Fondo Nuove Competenze ricordiamo che è uno strumento di politica attiva, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo il cui obiettivo è sostenere aziende e lavoratori, attraverso lo sviluppo di competenze specifiche e una formazione mirata alla persona, soddisfacendo i fabbisogni emergenti delle imprese.

Le aziende, a seguito di un accordo sindacale di rimodulazione dell’orario lavorativo, possono ridefinire l’orario lavorativo destinando le ore in eccesso alla formazione dei propri dipendenti al fine di migliorarne le competenze o favorire una riqualificazione professionale.

Centrale la funzione di coordinamento e guida delle datoriali nella compilazione dell’accordo. Oltre a tali funzioni il ruolo delle associazioni di categoria è prioritario per la stipula di qualsiasi accordo sindacale alla presenza del datore di lavoro, delle associazioni sindacali dei lavoratori o del rappresentante dei lavoratori.

Il Fondo Nuove Competenze si fa carico del costo del lavoratore in formazione, senza diminuirne lo stipendio e senza costi per l’azienda. Possono aderire al Fondo Nuove Competenze tutti i datori di lavoro del settore privato, gli unici limiti sono legati al monte ore complessivo di formazione per ciascun dipendente, pari a 200 ore, e ai tempi in cui tale formazione deve essere erogata, ossia 150 giorni dall’approvazione della domanda da parte di Anpal, comprensivi di rendicontazione.

Cosa serve alle aziende per partecipare al bando?

Tutte le imprese interessate al bando ANPAL, devono presentare:

  • gli accordi sindacali per la rimodulazione dell’orario di lavoro del personale;
  • il progetto formativo specifico per competenze e organizzazione;

Una volta ottenuti entrambi i documenti, le aziende, previa registrazione al portale MYAnpal possono presentare domanda direttamente sul portale MyAnpal.

Partiamo dagli accordi sindacali di rimodulazione dell’orario di lavoro, che sono la base operativa per accedere al Fondo Nuove Competenze 2023.

In una recente nota, l’Anpal ha specificato gli elementi di base degli accordi di rimodulazione dell’orario di lavoro, che devono contenere:

  • il numero dei lavoratori coinvolti nell’intervento;
  • il numero di ore dell’orario di lavoro da destinare al progetto formativo, entro il limite minimo di 40 ore e massimo di 200, per ciascun lavoratore;
  • il periodo entro il quale realizzare le attività formative che, unitamente alla relativa rendicontazione, dovranno concludersi entro e non oltre 150 giorni dalla data di comunicazione di approvazione dell’istanza;
  • i processi in funzione dei quali è necessario l’aggiornamento delle professionalità dei lavoratori a seguito della transizione digitale ed ecologica;

Per quanto riguarda il  progetto formativo, vi è la possibilità di creare, molti percorsi di formazione su 3 macro aree:

  • digital, suddiviso a sua volta tra competenze base e competenze specialistiche;
  • green per le skills necessarie alla transizione ecologica;
  • corsi finalizzati al raggiungimento di una qualifica;

Per tutti i percorsi di potenziamento delle skills in azienda al termine della formazione deve essere rilasciata una certificazione che attesti le competenze in ingresso dei singoli lavoratori e, soprattutto, quelle in uscita.

 

Informativa Privacy

Informativa Privacy ex art. 13 del Regolamento UE 2016/679

Gentile interessato, 

ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 13 del Regolamento UE 2016/679 sulla Protezione dei Dati (General Data Protection Regulation UE 2016/679, di seguito anche “GDPR”) e del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 così come modificato dal Decreto Legislativo n. 101/2018, La informiamo che il trattamento dei Suoi dati personali avverrà secondo principi di liceità, correttezza, trasparenza e nel rispetto dei diritti dell’interessato e pertanto Le forniamo le seguenti informazioni. 

Titolare del trattamento 

Responsabile della Protezione dei dati (o Data Protection Officer) 

Categorie di dati personali 

I dati personali trattati sono quelli necessari per lo svolgimento delle attività di primo contatto nell’ambito dell’adesione al progetto di divulgazione dell’attività sindacale di Federazione UNICA: a titolo esemplificativo dati anagrafici, indirizzo di residenza e/o domicilio, dati di contatto, lavoro (occupazione attuale). 

Finalità del trattamento 

Tutti i dati forniti sono utilizzati esclusivamente per adempimenti connessi all’attività sopra indicata e, in particolare, le finalità per le quali i dati saranno trattati sono le seguenti: 

  • inserimento nella banca dati anagrafica informatica aziendale; 
  • gestione del contatto telefonico; 
  • per soddisfare gli obblighi previsti dalle norme di legge, regolamenti, normativa comunitaria, norme civili e fiscali. 

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Il Titolare del trattamento dei dati è l’Unione Nazionale Italiana delle Micro e Piccole Imprese dei Servizi del commercio e dell’Artigianato, in sigla UNICA, con sede in Corso d’Italia 39, 00198 ROMA, C.F. 97488200581, PEC segreteria_nazionale_unica@legalmail.it, Email: segreteria.federale@federazioneunica.com

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L’elenco aggiornato dei Responsabili del trattamento è disponibile presso la sede di UNICA ed è reperibile attraverso apposita richiesta formulata via email all’indirizzo segreteria.federale@federazioneunica.com

I dati personali potranno essere comunicati al fine di consentire l’adempimento degli obblighi contrattuali o di legge: 

  • a tutti i soggetti cui la facoltà di accesso a tali dati è riconosciuta in forza di provvedimenti normativi; 
  • ai nostri collaboratori e fornitori, nell’ambito delle relative mansioni e/o di eventuali obblighi contrattuali con loro, inerenti ai rapporti contrattuali con gli interessati; 
  • agli uffici postali, a spedizionieri e a corrieri per l’invio di documentazione e/o materiale; 
  • a tutte quelle persone fisiche e/o giuridiche, pubbliche e/o private (studi di consulenza legale, amministrativa, giuslavoristica e fiscale, Uffici Giudiziari, Camere di Commercio, Camere ed Uffici del Lavoro, ecc.), quando la comunicazione risulti necessaria o funzionale allo svolgimento della nostra attività e nei modi e per le finalità sopra illustrate; 
  • istituti bancari per la gestione d’incassi e pagamenti derivanti dall’esecuzione dei contratti;
    I dati appartenenti a categorie particolari (c.d. dati sensibili), eventualmente trattati, potranno essere comunicati al fine di consentire l’adempimento degli obblighi contrattuali o di legge:
  • ad Enti Pubblici e Privati, anche a seguito di ispezioni o verifiche (quali a titolo esemplificativo Uffici dell’Agenzia delle Entrate, organi di Polizia Tributaria, Autorità Giudiziarie, Ispettorato del Lavoro, ASL, Enti Previdenziali, Camere di Commercio, INAIL, Uffici delle Dogane) al solo fine di gestire gli adempimenti connessi al rapporto contrattuale in essere con la società Titolare.  I Suoi dati personali non saranno oggetto di diffusione, salvo Sua espressa autorizzazione alla pubblicazione di taluni dati per render nota la Sua adesione al Progetto. 

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Relativamente ai Dati Personali, in qualità di Interessato, si potranno esercitare, in qualsiasi momento, mediante comunicazione da inviarsi all’indirizzo e-mail segreteria.federale@federazioneunica.com o scrivendo presso la nostra sede operativa ai recapiti in calce, i diritti di cui agli artt. da 15 a 22 del Regolamento, tra cui: 

–  Ottenere la conferma che sia o meno in corso un trattamento di dati personali che La riguardano; 

-ottenere l’accesso ai Suoi dati personali ed alle informazioni indicate all’art. 15 del Regolamento; 

–  ottenere la rettifica dei dati personali inesatti che La riguardano senza ingiustificato ritardo o l’integrazione dei dati personali incompleti; 

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–  essere informato delle eventuali rettifiche o cancellazioni o limitazioni del trattamento effettuate in relazione ai dati personali che La riguardano; 

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–  opporsi in qualsiasi momento, per motivi connessi alla sua situazione particolare, al trattamento dei dati personali che La riguardano.

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Le richieste relative all’esercizio dei diritti saranno evase senza ingiustificato ritardo e, in ogni modo, entro 30 giorni dal ricevimento della domanda.
Laddove dovessi ritenere che il presente trattamento violi in qualsiasi modo le norme della legge e del Regolamento applicabili, l’Interessato può sempre proporre reclamo all’Autorità̀ di Controllo competente che per l’Italia è il Garante Per La Protezione Dei Dati Personali, contattabile tramite i dati di contatto riportati sul sito web http://www.garanteprivacy.it/. 

Modifiche all’Informativa

Il contenuto della presente informativa potrà essere soggetto a variazioni per modifiche e/o integrazioni della normativa di riferimento, ovvero laddove si dovesse rendere necessario a causa di modifiche nei nostri processi di gestione dei dati. In tal caso il Titolare comunicherà agli Interessati l’intervenuta modifica ed il nuovo testo della stessa. 

Modulo raccolta dati

In arrivo la stretta ai tirocini extracurriculari, sarà la soluzione giusta?

Stop ai tirocini extracurriculari in favore del contratto di apprendistato, il Ministro del Lavoro Orlando è intervenuto sul tema nell’audizione del 6 aprile 2022 al Senato, anticipando l’attuazione delle misure “stringenti” previste dalla Legge di Bilancio 2022 e le nuove linee guida in materia di tirocini attese entro giugno.  Il Ministro sottolinea come i tirocini extracurriculari siano una delle cause principali dello stato di incertezza occupazionale in cui si trova la maggior parte dei giovani italiani.

I tirocini extracurricolari sono una forma d’inserimento o reinserimento nel modo del lavoro, di soggetti prevalentemente giovani, inoccupati, disoccupati, percettori di Naspi o di reddito di cittadinanza. L’elemento prevalente è la formazione, al fine di far acquisire o aggiornare competenze alla risorsa in modo da arricchire il proprio bagaglio di esperienza e con la possibilità al termine dello stesso, di stipulare un contratto di lavoro presso la medesima o altra azienda.

I dati parlano che due tirocini su tre diventano lavoro stabile, inoltre il tirocinio spesso ha fornito anche da ponte tra il mondo scolastico e quello del lavoro, distanza che nel nostro Paese ancora non trova una soluzione.

Oggi più che mai, ritengo che i tirocini extracurriculari siano indispensabili, in un mercato del lavoro dove la disoccupazione giovanile e i NEET (persona che non ha né cerca un impiego e non frequenta una scuola né un corso di formazione o di aggiornamento professionale) sono in costante aumento. Strumenti che avvicinano giovani e disoccupati al mondo del lavoro devono essere sempre più valorizzati e non soppressi, proprio ora che il mercato del lavoro è in crisi anche per la mancanza di competenze, in quanto la trasformazione digitale impatta sempre di più sulla vita delle persone e quindi anche delle imprese, mirare a formare risorse con nuove competenze è indispensabile.

Se l’alternativa è incentivare il contratto di apprendistato, non lo si fa deprimendo un altro strumento d’inserimento al lavoro, ma semplificando l’enorme burocrazia che il contratto di apprendistato porta con sé come, si pensi ad esempio, normative di applicazione diverse da regione a regione.

Con l’auspicio che gli strumenti di inserimento al lavoro vengano aumentati e migliorati e non di certo ridotti altrimenti, a pagarne il prezzo, non saranno soltanto le aziende ma anche i giovani.

 

Riccardo Trimarco

Consulente del Lavoro

INL obbligo di comunicazione dei lavoratori autonomi occasionali: Chiarimenti.

La Direzione centrale coordinamento giuridico, dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), ha emanato nuovi chiarimenti rispetto alla nota n. 393 del 1° marzo 2022, con la quale ha implementato le FAQ – già predisposte con la nota 109/2022 – in materia di comunicazione dei lavoratori autonomi occasionali (dalla 11 alla 15), previsto dall’articolo 14 del decreto legislativo n. 81/2008, così come modificato dall’articolo 13 del decreto legge n. 146/2021 (cd. decreto fisco-lavoro).

Scarica la Nota-INL-393 e consulta le FAQ

Bonus Digitalizzazione 2022

A partire dal 1° marzo 2022, le imprese possono richiedere un contributo, da un minimo di 300 ad un massimo di 2.500 euro per servizi di connettività a banda ultralarga da 30 Mbit/s ad oltre 1 Gbit/s, direttamente agli operatori di telecomunicazioni che si saranno accreditati sul portale dedicato all’incentivo, attivato da Infratel Italia, la quale gestisce la misura per conto del MISE. Il Ministero dello sviluppo economico (MISE) ha comunicato che ha preso il via il Piano voucher per le imprese che punta a favorire la connettività ad internet ultraveloce e la digitalizzazione del sistema produttivo su tutto il territorio nazionale. L’intervento prevede l’erogazione di un voucher connettività per abbonamenti ad internet ultraveloce ed è rivolta alle micro, piccole e medie imprese; esso rientra nell’ambito della Strategia Italiana per la banda ultralarga ed è anche tra le priorità indicate nel PNRR.

Il Piano voucher per le imprese avrà durata fino ad esaurimento delle risorse stanziate e, comunque, fino al 15 dicembre 2022; la durata della misura potrà essere prorogata per un ulteriore anno.

Alle imprese beneficiarie potrà essere erogato un solo voucher  che potrà variare in considerazione delle diverse caratteristiche di connettività e in presenza di step change (inteso quale incremento della velocità di connessione) rispetto al livello di connettività eventualmente già disponibile presso la sede dell’impresa, realizzato con qualsiasi tecnologia che soddisfi le prestazioni richieste.

Sono previste quattro diverse tipologie di voucher a seconda di parametri prestazionali (velocità massima in download e banda minima garantita) relativi all’offerta attivata.

La tipologia di voucher imprese è la seguente:

  • Voucher A (voucher A1 con contributo connettività di 300 euro con durata 18 mesi;
  • Voucher A2 con contributo connettività di 300 euro e contributo per eventuali costi di rilegamento fino a 500 euro solo per V=1 Gbit/S con durata 18 mesi);
  • Voucher B con contributo connettività di 500 euro e contributo per eventuali costi di rilegamento fino a 500 euro solo per V=1 Gbit/s con durata 18 mesi;
  • Voucher C con contributo connettività di 2.000 euro e contributo per eventuali costi di rilegamento fino a 500 euro con durata 24 mesi.

Per partecipare alla misura, gli operatori di telecomunicazioni devono preventivamente registrarsi sul portale dedicato al voucher, attivato appositamente da Infratel Italia.

Gli operatori già accreditati per la precedente fase 1 del Piano voucher, destinata alle famiglie con fascia di ISEE fino a 20 mila euro, saranno automaticamente accreditati per la nuova fase destinata alle imprese, dopo che avranno sottoscritto la nuova Convenzione con Infratel Italia e dimostrato di essere in possesso dei requisiti necessari ai fini dell’iscrizione nell’elenco degli operatori accreditati. L’attivazione dei servizi a banda ultralarga potrà essere richiesta dalle imprese potenziali beneficiarie del voucher direttamente agli operatori, dopo che questi si saranno registrati sul portale, utilizzando i consueti canali di vendita.