Stop ai tirocini extracurriculari in favore del contratto di apprendistato, il Ministro del Lavoro Orlando è intervenuto sul tema nell’audizione del 6 aprile 2022 al Senato, anticipando l’attuazione delle misure “stringenti” previste dalla Legge di Bilancio 2022 e le nuove linee guida in materia di tirocini attese entro giugno. Il Ministro sottolinea come i tirocini extracurriculari siano una delle cause principali dello stato di incertezza occupazionale in cui si trova la maggior parte dei giovani italiani.
I tirocini extracurricolari sono una forma d’inserimento o reinserimento nel modo del lavoro, di soggetti prevalentemente giovani, inoccupati, disoccupati, percettori di Naspi o di reddito di cittadinanza. L’elemento prevalente è la formazione, al fine di far acquisire o aggiornare competenze alla risorsa in modo da arricchire il proprio bagaglio di esperienza e con la possibilità al termine dello stesso, di stipulare un contratto di lavoro presso la medesima o altra azienda.
I dati parlano che due tirocini su tre diventano lavoro stabile, inoltre il tirocinio spesso ha fornito anche da ponte tra il mondo scolastico e quello del lavoro, distanza che nel nostro Paese ancora non trova una soluzione.
Oggi più che mai, ritengo che i tirocini extracurriculari siano indispensabili, in un mercato del lavoro dove la disoccupazione giovanile e i NEET (persona che non ha né cerca un impiego e non frequenta una scuola né un corso di formazione o di aggiornamento professionale) sono in costante aumento. Strumenti che avvicinano giovani e disoccupati al mondo del lavoro devono essere sempre più valorizzati e non soppressi, proprio ora che il mercato del lavoro è in crisi anche per la mancanza di competenze, in quanto la trasformazione digitale impatta sempre di più sulla vita delle persone e quindi anche delle imprese, mirare a formare risorse con nuove competenze è indispensabile.
Se l’alternativa è incentivare il contratto di apprendistato, non lo si fa deprimendo un altro strumento d’inserimento al lavoro, ma semplificando l’enorme burocrazia che il contratto di apprendistato porta con sé come, si pensi ad esempio, normative di applicazione diverse da regione a regione.
Con l’auspicio che gli strumenti di inserimento al lavoro vengano aumentati e migliorati e non di certo ridotti altrimenti, a pagarne il prezzo, non saranno soltanto le aziende ma anche i giovani.
Riccardo Trimarco
Consulente del Lavoro